Capitolo I
Il sole era sorto da poche ore quando Renesmee Cullen, otto anni e mezzo di vita, ma corpo e mente di una agile e sapiente diciottenne, spalancò gli occhi affondando la testa nel cuscino con un sorriso eccitato ed il cuore che batteva, se possibile, ancora più veloce del suo normale.
Venerdì.
Era finalmente Venerdi.
Con un balzo saltò giù dal letto, sprizzante di energia ed entusiasmo.
Senza pensarci nemmeno un attimo, spalancò la porta dell’enorme cabina armadio della sua cameretta e ci si tuffò dentro, in cerca di qualcosa di adatto all’occasione che aspettava ogni fine settimana.
Non le ci volle molto per decidere, aveva già chiaro in mente cosa desiderava indossare.
Zia Alice e zia Rosalie non facevano altro che rifornirle il guardaroba ogni settimana, quindi non era difficile apparire sempre alla moda e perfetta.
Di solito non ci badava poi molto, una parte di lei, ereditata da sua madre provava una certa avversione per l’essere alla moda, ma l’altra, forse quella più vampiresca e vanitosa la spronava ad essere sempre perfetta, come lo erano i suoi familiari.
Loro si che erano sempre luccicanti e splendenti.
E non era tanto per dire, loro luccicavano per davvero.
Accidenti a lei, si stava perdendo nelle sue fantasie, come al solito.
Rapida, indossò una camicetta nera a maniche corte, ed un Jeans attillato che metteva in risalto le cosce snelle e toniche, per non parlare del fantastico fondoschiena che suo padre le aveva generosamente regalato come eredità genetica.
Gli stivali le arrivavano al ginocchio, erano in pelle nera, con un lieve tacco.
Lasciò i vivaci boccoli ramati sciolti e con un tocco di Phard, un velo di lucida labbra,l’Eyeliner a darle una tono trasgressivo e una spruzzata di profumo, non troppo perché a lui non piacevano troppo gli odori forti ed artificiali, decretò che era pronta per raggiungere il suo centauro che di li a poco avrebbe clacsonato fuori casa.
Il suo, adorato, indiscusso Jacob.
Scese le scale saltando i gradini ad una velocità impressionante, sorpassando lo zio Emmet che bellamente cercava di ostacolarle la discesa.
-Sempre di corsa, quando viene quel lupastro!-Brontolò imitando la sua compagna, Rosalie, che non sopportava molto Jacob e nonostante gli anni, continuava a rivaleggiare con l’Alfa dei lupi per avere il primo posto nel cuore di Renesmee.
-Zio, dici così tutte le domeniche! Non sarai geloso anche tu?-
-Attenta, mostriciattolo, potrei diventarlo!-La prese in giro lui, beccandosi una linguaccia dalla nipote, che svanì verso il salotto dove cerano sua madre e suo padre, che sedevano comodamente sul divano dov’erano abbracciati.
-Giorno Mamma! Papa’!-Esclamò sedendosi accanto a loro e lasciandosi carezzare la schiena in modo affettuoso da Edward.
-Mattiniera come sempre, Renesmee!-Fece Bella con un sorriso consapevole e malizioso.
-È venerdì...e...-Mormorò lei, arrossendo lievemente.
-C’è la colazione con Jacob!-Finì Edward con un tono rassegnato e forse, segretamente, divertito.
Era ancora troppo geloso della figlia per ammetterlo, specialmente sapendola insieme a quel benedetto licantropo egocentrico.
-Dai papà! Siamo solo amici!-Esclamò lei abbracciando il padre, scoccandogli un bacio sulla guancia.
-Già... Speriamo...-Mormorò il vampiro, guardando finalmente la figlia, con lo sguardo dubbioso.
Sapeva bene che Renesmee era troppo euforica quando si trattava di Jacob, era certo che presto o tardi fra i due sarebbe cambiato qualcosa, lo sentiva nell’aria.
E questo, oltre a spaventarlo lo irritava.
Renesmee era ancora la sua bambina, cavolo!
Non riuscirono a dirsi altro perché il rombare di una motocicletta, fece scattare Renesmee tutta eccitata.
-È Jake! Io esco! Ci vediamo più tardi! Vi voglio bene!-Esclamò fiondandosi alla porta, dove recuperata la borsetta e la giacca di pelle, svanì.
Edward sbuffò.
-Solo amici... Non ha occhi...che...per...quel Cane!-Brontolò lui, mentre Bella, con un bel sorriso radioso, lo baciava, divertita dalla buffa faccia del marito.
-Ehi Nessie! Sbrigati!-
Ed eccolo li, il suo Jacob.
Bello come un dio.
Con la maglietta scura a coprire il torace forte, i Jeans neri, i capelli brizzolati e lo sguardo magnetico fisso su di lei.
La ragazza sentì il cuore pulsare più velocemente e le guance farsi più rosse.
Era totalmente, incondizionatamente pazza del suo adorato Jacob, come sua madre lo era stata per suo padre.
Felice, gli corse in contro, pronta a gettarsi fra le braccia muscolose del suo Licantropo preferito.
Li aspettava un altro week-end tutto per loro, anche se Renesmee non sapeva minimamente che da quel giorno le cose fra lei ed il suo amico sarebbero finalmente cambiate.
II Capitolo.
La mattina trascorse veloce, di solito si organizzavano al momento o passavano giornate in giro per la riserva, nei boschi o a casa di Jacob.
Quella mattina invece fecero colazione in un piccolo bar vicino alla riserva, non troppo distante dalla casa di Charlie e, cogliendo l’occasione, stravolsero il loro programma e passarono a salutare il nonno della Cullen.
Verso ora di pranzo decisero di andare da Billy, anche se l’unico a mangiare davvero fu Jacob, come al solito.
Renesmee adorava guardare Jake divorare tutto quello che gli capitava a tiro, aveva davvero una fame da lupo.
Non era un caso che quel detto stesse a pennello al suo migliore amico.
Invece lei era più indirizzata su altri tipi di nutrimento e più che fame continuava ad avere quella sete.
Ovviamente da circa un anno si sforzava molto per nascondere la sua sete che, sempre più di recente, la faceva sentire a disagio.
-Buongiorno capobranco!-Squillò la voce allegra e inconfondibile di Seth, che faceva capolino sulla soglia.
-Ciao Seth!-Salutò Billy con un sorriso gentile sul volto.
Jacob ignorò il suo amico e Renesmee si alzò per abbracciarlo affettuosamente.
-Nessie, ho una notizia davvero fantastica! Organizzerò una festa per il mio compleanno, domani! Ovviamente tu e la tua famiglia siete invitati, tutti quanti!-
La Cullen sorrise e prese le mani di Seth al settimo cielo.
-Fantastico! Ci saremo, te lo assicuro! Grazie per l’invito!-
-Figurati, ci conto! Non vedo l’ora di rivedere Edward e Bella!-
-Si, Si! Seth però adesso allontanati da Nessie o non arriverai a domani!-Lo avvertì Jacob, distogliendo l’attenzione dalle omelette e portandola sull’approccio che Seth stava avendo con Renesmee.
-Scusa, Jake…Ma Nessie è così carina, posso abbracciarla di nuovo?-Lo prese in giro il giovane lupetto.
-Non azzardarti a sconfinare, Seth!-Esclamò sbalordito Jacob, voltandosi del tutto verso i due ragazzi.
Renesmee rise e abbracciò di slancio Seth.
-Dai, non essere geloso Jacob!-Lo rimbeccò la mezza vampira, mandandogli un bacio con la mano.
Jacob, sconfitto e rassegnato, l’accontentò e finì in fretta la sua razione di cibo.
Infondo si sapeva, se Renesmee era felice, era felice anche lui.
L’imprinting funzionava così, finiva sempre per accontentare quella vampirastra e solo il cielo sapeva quanta pazienza ci voleva con lei.
Anche se Jacob, ormai, era quasi al limite e prima o poi, imprinting o non imprinting avrebbe smesso di accontentarla così facilmente.
Si che era geloso, nessuno doveva toccarla.
Sicuro. Non era il cagnolino di Renesmee.
Anche se quando lei gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia, posandogli le piccole mani sulle spalle, fu certo che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di vederla sorridergli così affettuosa e spensierata.
Dannato imprinting, se non fosse stato così accecato da lei, altro che accondiscendenza, l’avrebbe presa a sculacciate e chissà, forse avrebbe messo in chiaro che era lui l’Alfa e non lei.
E che doveva stare lontano dagli altri maschietti.
Lei gli apparteneva.
Il pomeriggio trascorse in fretta e senza che se ne accorgessero era già tarda sera, quando passeggiando sulla spiaggia di La Push, Renesmee si fermò, colta da un improvviso coraggio.
-Jake, sei davvero tanto geloso di Seth?-
-Solo di Seth?-Rigirò lui, guardandola in modo significativo.
Lei arrossì e non poté far finta di nulla, non era stupida e nemmeno tanto ingenua, dopo tutti i libri che aveva letto, tutte le romanticherie che vedeva ogni giorno nella sua famiglia e i tanti film che si era sorbita nella prima e veloce fase di adolescenza, poteva dire di aver abbastanza informazioni sull’amore e i vari stadi e fatti che lo riguardavano.
Soprattutto la parte legata all’attrazione fra uomo e donna.
Edward la metteva in guardia giorno e notte dai pericoli legati all’avvicinarsi troppo agli esponenti dell’altro sesso.
Fissato com’era con le buone maniere ed il decoro del primo novecento, era ovvio che cercasse più di qualsiasi padre al mondo di proteggere la virtù del sua figlioletta.
Soprattutto da Jacob.
-Senti, ormai sei cresciuta Renesmee e i ragazzi ti guardano in modo diverso!-
Ok, quando Jacob la chiamava col suo nome di battesimo, non era un buon segno, soprattutto se poi si metteva guarda caso ad imitare il suddetto Edward.
Erano due gelosoni, accidenti.
-Ok, Jake, non c’è bisogno che mi fai la paternale, non pensi ci basti mio padre?-Gli domandò lei a brucia pelo, con la speranza che lui saltasse il monologo sulla perfidia degli uomini e la loro innata capacità di andare a letto con ragazze diverse senza includere il sentimento.
-D’accordo, penso che su questo potrò risparmiarti per ora…ma non dimenticarlo, sei diventata una donna adesso…-
-Oh, grazie per essertene accorto…-Lo prese in giro lei, per smorzare la tensione.
Ma Jacob la guardò negli occhi fermandosi davanti a lei con lo sguardo serio e concentrato.
-Ness, tu sei il mio imprinting, credo sia normale volerti tutta per me…Insomma, tu sei mia, lo sai vero? Non ti cederò mai a nessuno…-Le disse quasi come domanda retorica, senza abbandonare la presa sulle sue braccia pallide mentre la guardava negli occhi.
Sembrava sempre così sicuro di sé, di quello che voleva e poteva prendersi.
Ma a lei era risaputo che piacevano le sfide e questa volta non si sarebbe tirata indietro.
-Allora sappi che nemmeno io ti cederò più a nessuno!-
Jacob la guardò incuriosito e con un certo e malizioso sorriso.
Era arrivato il momento, quello che aspettava da tutta una vita.
Prendersi la sua donna.
-Ah ma davvero…-
-Davvero, si! Sei tu che sei mio, Jacob Black!-
Lui rise e fece un passo verso di lei, che in risposta arretrò senza sciogliere lo sguardo che li univa.
-No, mia cara, sei tu che sei mia…-Un altro passo verso di lei, ancora un altro arretrare di Renesmee.
-Sei mio…-Di nuovo lui avanzò e lei retrocesse.
Ma i loro fiati erano sempre più densi e i loro corpi vicini.
-Mia, Renesmee…-
-Mio!…-
-Mia!-
-Mio!!-
-Sei mia!!-L’ultima parola spettò a Jake, perché la ragazza riuscì appena a separare le labbra e nell’attimo di un secondo, le mani grandi di Jacob le furono sui fianchi, arpionandola e spingendola contro il suo corpo mascolino e nel mentre le catturava la bocca per rubarle un bacio.
Non appena le loro labbra si unirono, Nessie sentì le ginocchia cedergli e tutta la sua forza da vampira non servirle a nulla contro la pressione della passione che le stava scoppiando nel petto.
-Mia…-Marcò chiaro Jacob, facendole tremare tutta la spina dorsale, mentre le guardava le labbra e lentamente portava una mano dai fianchi fin lungo la schiena di lei, per ravvicinarla di più a sé.
Nessie lo guardò negli occhi e sulle labbra umide e carnose.
Gli legò subito le braccia dietro al collo e stavolta fu la prima a cercare quel bacio che Jacob ricambiò subito, decidendo di lasciarlo evolvere, scivolando piano con la lingua prima fra le sue labbra, poi nella bocca, fino ad intrecciarla con quella della compagna.
Renesmee rise, staccandosi da lui con una mano sulle labbra.
Lui la guardò divertito e la lasciò allontanarsi un po’.
-Cos’hai da ridere, non t’avrà fatto schifo? Perché in tal caso preparati sto per dartene uno che ti farà svenire, vampirastra!-Esclamò il licantropo afferrandola alle spalle, dove con un braccio le cinse la vita e con l’altro le afferrò il mento spingendola con la schiena sul suo petto scolpito.
Le alzò il capo, quasi costringendola a guardarlo e poi si precipitò su di lei, baciandola con foga e trasporto.
Stavolta Renesmee non poté sottrarsi e nemmeno avrebbe volt farlo.
Mai più.
Trasporto, passione, amore le esplosero dentro nello stesso istante in cui le loro lingue s’intrecciarono bramose e cariche di aspettative.
-Mia…-Le ripeté Jacob, in un sussurro che servì ad entrambi per riprender fiato e ricominciare.
La mano che le stringeva i fianchi risalì lungo la sua pancia, carezzandola come non aveva mai osato fare prima.
-Questo sembra proprio ti sia piaciuto…-Le disse ad un soffio dall’orecchio, facendola rabbrividire di nuovo.
Nessie arrossì e si morse il labbro inferiore, trattenendo una risatina nervosa e felice.
Se piaciuto era il termine massimo, ne dovevano inventare un altro per catalogare cos’aveva provato baciando Jake.
Piano, il lupo la lasciò voltare verso di lui, così che potessero guardassi negli occhi.
-Sei mia, capito signorina Renesmee?!-Sbottò lui tutto sorridente, mentre la prendeva per mano e la trascinava lungo la spiaggia, verso la strada che portava al parcheggio.
-Jake, ma dove stiamo andando?-Domandò lei cercando di tenere il passo.
-Non hai visto che si sta facendo buio? Vuoi che tuo padre mi stacchi la testa a morsi? Ti riporto a casa!-
-D’accordo…Jake…-
Il Licantropo si fermò e voltò il capo verso la rossa con un mezzo sorrisetto.
-Adesso sarà diverso…-
Lui annuì e si avvicinarono di nuovo a lei, quanto bastava per carezzarle una guancia.
-È sempre stato diverso fra noi, tu per me sei sempre stata tutto dal momento in cui ti ho guardata negli occhi, forse centrerà l’imprinting, forse no…ma come posso saperlo? So solo che non mi basta più un po’ di te, io voglio tutto…E so che è quello che vuoi anche tu…-
Spavaldo come al solito.
Jacob aveva la capacità innata di comprendere i desideri delle persone più di chiunque altro.
Soprattutto se si trattava di sentimenti che lo riguardavano.
E lei voleva essere onesta e diretta come lui.
-Anche per me è lo stesso, non m’importa se c’è di mezzo l’imprinting, voglio stare con te da così tanto tempo che credevo sarei impazzita se mi avessi tratto ancora come una bambina perché credo proprio di amarti…Come la mamma ama papà, come zio Jasper ama zia Alice, come…-
-Come io amo te, Ness…-
Renesmee annuì e arrossendo e Jacob le avvolse le spalle con un braccio abbronzato e muscoloso, invitandola a proseguire verso la moto.
-Andremo insieme alla festa di Seth?-
-Naturalmente, anche se con tuo padre in giro che mi legge nei pensieri, dubito che resterò vivo…-Borbottò Jacob, preoccupato per l’imminente ira di Edward, che sarebbe esplosa non appena avrebbe letto, nei pensieri di Nessie che si erano baciati sulla spiaggia.
Lei se la rise e scoccò un bacio sull’angolo delle labbra.
-Penserò all’inno cinese per te, così non mi scoprirà tanto presto e tu avrai il tempo di filare a casa!-
-O forse potrei entrare e dirgli la verità fin da subito, infondo se l’aspetta…-
-Non vorrei rischiare, poi non siamo nemmeno fidanzati…-
-Certo che lo siamo, sono sette anni che lo siamo!-La sfotté lui, scuotendole i capelli boccolosi con fare affettuoso.
-Pervertito!-Lo rimbeccò lei, giocosa, dandogli una spinta e precedendolo accanto alla moto, dove recuperò il casco e montò su, mentre lui la raggiungeva.
-Lo ammetto, tuo padre fa bene a preoccuparsi per la tua virtù!-Scherzò lui, salendo in sella e mettendo in moto.
Renesmee lo abbracciò e prima che se ne accorgesse erano già sulla soglia di casa, ma lei era troppo presa ad abbracciare il torace forte del suo lupo.
Si, si era innamorata di un lupo davvero cattivo e malizioso.
E i suoi baci erano fantastici.
Fantastici come la fantasia che le sfiorò la mente, quando immaginò Jacob scivolare nel suo letto, come qualche volta aveva fatto in passato e stringerla, mentre magari erano un po’ nudi.
-Stai pensando all’inno cinese vero?-Chiese improvvisamente lui, destandola dai suoi pensieri.
Nessie sobbalzò e vide casa sua all’orizzonte.
-Si, certo!-Mentì cercando di concentrarsi ed allontanare Jacob dalla sua mente, prima che Edward si avvicinasse.
Più facile a dirsi che a farsi, come si poteva dimenticare un fusto come Jacob!
Fine II.